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Visita Lanzo.

Santa Croce.

Costeggiando la foce del Tesso e lasciando alle spalle l’ingresso di Via Frasca del Parco del Ponte del Diavolo si arriva a Santa Croce, la chiesa più antica della città. Non si è a conoscenza dell’esatto anno di edificazione del luogo di culto, ma le fondamenta si possono far risalire attorno al 1270, come ascritto da una bolla di Papa Innocenzo IX. L’edificio religioso era posto fuori dalle mura del paese, sulla strada che collegava Lanzo con Balangero: per questo motivo il piano dell’edificio è incassato rispetto alla strada costruita dal Genio Civile nel XIX secolo. Un affresco accenna la figura di un santo, probabilmente San Cristoforo, protettore dei viandanti, a lato della vecchia porta di ingresso volta verso sud. Fu verso la fine del XIV secolo che la chiesa di Santa Croce, intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, assunse connotati più simili a quelli odierni, con la pianta ruotata di 90°, verso la nuova, principale via di transito, che da Via delle Teppe portava al Ponte del Diavolo. Era una chiesa più corta, con un’unica navata, su pianta rettangolare, con abside quadrata e volta ogivale. L’architettura romanica lasciò spazio alle linee gotiche, con roccaforti in laterizio per supportare la volta ogivale.

A partire dal Trecento Santa Croce giocò un ruolo importante nella storia lanzese: prima nacque la confraternita dei “battuti”, ancora oggi operante, poi venne fondato un ospedale su iniziativa di Amedeo VI di Savoia, nel 1353. La struttura ricettiva dell’hospitalia di Santa Croce era alquanto semplice: un refettorio, una stalla ed un paio di giacigli, ma tanto bastò per operare almeno fino al 1660, ponendo le basi storiche per la costruzione settecentesca dell’Ospedale Mauriziano.

Nel Seicento vennero introdotte delle finestre a lunetta, mentre nel 1760, per far posto all’altare maggiore proveniente dall’Eremo dei Camaldolesi, con le relative statue lignee del Cristo Risorto con ai lati un angelo e Maria Maddalena, il presbiterio venne      innalzato,  fornendo alla chiesa il suo

caratteristico aspetto asimmetrico. Sedici anni dopo il campanile completò l’esterno dell’edificio religioso.

L’interno, oltre al già citato altare maggiore, offre al visitatore due quadri di grande interesse. A destra si trova la tela di Jacopino Longo, raffigurante Cristo in croce, attorniato dai confratelli “disciplinati o battuti”, riconoscibili dal volto incappucciato con un telo bianco. Sulla sinistra una tela ritraente Sant’Antonio copre un affresco   quattrocentesco di San Francesco.

Di particolare curiosità è il crocifisso ligneo settecentesco che si trova alla destra del portale di ingresso. Il suo ritrovamento quasi “miracoloso” nei paraggi dell’Eremo, a metà Ottocento, garantì
alla famiglia lanzese Lucca il privilegio di portarlo in processione durante le funzioni del giovedì santo.

 

 

 

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Comitato Ponte del Diavolo


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