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Visita Lanzo.

I collegi.

La sommità del Monte Buriasco presenta due strutture che testimoniano il passato religioso e sociale di Lanzo: sulla sinistra, lato sud, la RSA “Il Collegio San Filippo Neri” occupa lo spazio che fu sede dall’omonimo convitto salesiano; sulla destra, lato nord- ovest, si trovano le mura
dell’educandato e delle scuole fondate dal Beato Federico Albert. In poche parole, quelli che vengono conosciuti come i due “collegi” di Lanzo. Su piazza Albert e lungo Via San Giovanni Bosco sono presenti le costruzioni ideate da Federico Albert, Vicario di Lanzo, che esercitò il suo ministero in città per 24 anni, a partire dal 1852, e che per le sue virtù religiose venne proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1984. Albert fondò l’asilo infantile nel 1858, affidandolo alle Suore di Carità; nel 1859 fondò l’Orfanotrofio per le fanciulle abbandonate e nel 1866 realizzò l’educandato femminile con la scuola elementare, con corsi di francese, di disegno, di musica e per la preparazione delle future maestre. Alla fine del 1869, per assicurare la continuità delle sue opere educative, il Vicario Albert fondò l’Istituto delle “Suore Vincenzine di Maria Immacolata” meglio conosciute come “Suore Albertine”; istituite per un’urgenza di carità locale e secondo le forme di apostolato del tempo, avrebbero ben presto eseguito il loro servizio nei campi dell’educazione, dell’istruzione e dell’assistenza.

 

 

Fu lo stesso Federico Albert a chiamare don Bosco a Lanzo, per promuovere il suo secondo convitto salesiano dopo Valdocco. Il collegio sorse sui resti di un convento dei cappuccini, costruito, a sua volta, sulla rocca di Lanzo, rimasta inespugnata fino all’arrivo dei francesi nel 1551. Il primo novembre 1864, dopo la stipula di un contratto tra i salesiani e il Comune di Lanzo, costretto da una nota ufficiale dal Governo sabaudo, il collegio intitolato a San Filippo Neri aprì i battenti, ospitando oltre diecimila allievi nel corso di un’attività protratta fino al 1996. Sul finire del secolo XIX i Salesiani divennero proprietari della struttura e fu acquistato il vecchio Collegio Civico, con relative pertinenze. La chiesa fu allungata di cinque metri, il lato nord- est del collegio venne allungato di diciassette metri ed alzato di un piano: ad inizio del XIX secolo fu anche installato un moderno osservatorio metereologico. La posizione strategica e gli ampi locali del Convitto tornarono utili agli eserciti in tempo di guerra; fu così che nel 1917 la struttura fu requisita e trasformata in un ospedale da guerra. Il collegio salesiano nel corso della Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato dalle truppe nazifasciste sia come postazione militare, sia come luogo di prigionia e tortura di partigiani e nemici dei tedeschi e della Repubblica Sociale di Salò. Terminata la guerra, il collegio salesiano continuò ad accogliere alunni delle scuole medie inferiori e della quinta elementare, cui era riservata una sezione ad hoc. Tra il 1945 ed il 1951 furono eretti il teatro e il monumento a Maria Ausiliatrice. Tra il 1954 e il 1957 venne abbattuta la recinzione del vecchio cimitero, per lasciare spazio ad un campo da calcio, adibito, all’occorrenza, a parcheggio. La crisi sopraggiunse ad inizio degli anni Novanta: il calo di iscritti portò alla chiusura del 1996, con conseguente vendita dei locali a privati. La struttura ha riaperto i battenti nel 2019 ospitando una residenza per anziani.

 

 

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Comitato Ponte del Diavolo


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